Che paura nonno!In occasione di Halloween le edizioni Cliquot di Roma fanno uscire un bel volume che andrà a colmare un vuoto nella bibliografia di un autore molto influente della storia della grafica statunitense e che potrebbe essere una scoperta per più di un lettore italiano, al di là del pubblico di riferimento principale.

James Flora è stato un poliedrico autore che si dedicò tra le altre cose alla grafica pubblicitaria, alle illustrazioni commerciali, alle copertine di dischi (soprattutto jazz ma non solo), alla direzione artistica di agenzie e riviste. Nato nel 1914, poté raggiungere la maturità nel corso di quell’epoca d’oro degli anni Quaranta e Cinquanta in cui la grafica e l’illustrazione commerciale esplosero facendo proprie le suggestioni delle avanguardie del primo Novecento, che come tutte le avanguardie erano destinate a finire per essere inglobate nella cultura popolare.

Il lavoro poliedrico ed eclettico di James Flora può quindi fregiarsi indistintamente, a seconda dei casi, di molte definizioni: surreale, fauve, pop (prima che la Pop Art statunitense venisse battezzata), cubista e come di prammatica si possono trovare ancora oggi tracce del suo stile (o meglio dei suoi stili) persino nei cartoni di Cartoon Network.

Ma Flora in età avanzata fu anche scrittore di libri per ragazzi, che illustrava personalmente. Grandpa’s Ghost Stories rientra in questa categoria, fortunatamente tradotto da Cliquot con un ben più incisivo Che Paura, Nonno!. Flora realizzò questo libro nel 1978 nel pieno della maturità, dopo averne già realizzati undici per Harcourt Brace ed essere stato ingaggiato dall’etichetta Atheneum Books proprio per scrivere e disegnare i “suoi” libri.

Essendo un libro per l’infanzia possiede una forte consapevolezza della propria materialità e, oltre a essere un beau livre, in più di un’occasione si concede il privilegio di giocare con il suo formato, sfruttando ad esempio il layout delle pagine, strutturate quasi sempre come doppie tavole, ma anche azzardando qualche occasionale inserimento di onomatopee e inviti metanarrativi a girare la pagina per sapere come continuano i racconti. Tutti espedienti che possono anche tornare utili per raccontare le storie agli ascoltatori più piccoli.

Il libro si divide in tre parti, che danno il titolo ad altrettante storie raccontate dal nonno al nipotino spaventato dal temporale che sta infuriando: per rinfrancarlo gli racconta di quando con un tempaccio simile fece la conoscenza del Sacco di vecchie ossa,  della Caverna della strega Verruca e della Casa dell’orrido fantasma. Pur giocando con gli stereotipi del genere, ben più sviluppato nei Paesi anglofoni che in Italia, le tre disavventure vantano un certo margine di originalità, fino al tocco di grottesca satira sociale che si può forse ravvisare nei programmi televisivi (!) che guarda il fantasma, giustamente adattati laddove possibile in italiano.

Che paura nonno!Lo stile dei disegni è pulito ma al contempo anche piuttosto ricco e minuzioso, con personaggi e sfondi ben delineati arricchiti di dettagli e texture. Qui Flora ha giustamente preferito un approccio più realistico (per quanto lo si possa definire tale, ovviamente!) lasciando da parte lo schematismo un po’ astratto di altri lavori. La bicromia aumenta la piacevolezza delle immagini, che pur nella loro cesellatura sono state saggiamente delineate con dei bordi ben definiti, in modo da agevolare un giovane lettore che volesse provare a copiarli o usarli come base per i propri disegni.

Come da prassi per questo tipo di pubblicazioni, è un libro concepito innanzitutto per i bambini, ma che ha un target secondario di adulti che con la scusa di comprarlo per figli e nipoti possono ammirare la qualità delle illustrazioni, mentre il pubblico del 2020 può apprezzare il suo valore storico: questa è la prima edizione italiana.

Il volume contiene inoltre un foglio di adesivi tratti da alcuni dei disegni di Flora.