I fratelli Fábio Moon e Gabriel Bà non sembrano gemelli, né a vederli alle presentazioni né durante le interviste. Uno ha la barba e l’altro è più magro, così come uno è più chiacchierone e l’altro non parla molto. Sono nati a San Paolo in Brasile nel 1976 e la loro carriera è decollata negli Stati Uniti. Gabriel Bà ha disegnato Casanova su testi di Matt Fraction mentre insieme hanno realizzato The Umbrella Academy, da cui è stata tratta recentemente una serie televisiva. Ma si sono dedicati anche a progetti più personali e ambiziosi come la riduzione a fumetti del romanzo Due Fratelli di Milton Hatoum. Vista la loro sintonia e considerato che non ho ancora capito chi dei due è Moon e chi è Bà, riporto le loro risposte in maniera collettiva.
Claudio Zuddas (CZ): Che tipo di formazione avete avuto?
Fábio Moon/Gabriel Bà (FM/GB): Siamo andati alla scuola d’arte, ma in Brasile non sono granché. Non ti insegnano a disegnare ma più che altro ti fanno ragionare su quello che vuoi fare. Pensando alle scuole d’arte pensiamo sempre all’Italia.
CZ: Il fumetto è arrivato tardi o come nel caso di molti fumettisti avete cominciato a disegnarli sin da giovani?
FM/GB: I fumetti li facevamo fin da bambini, sempre insieme.
CZ: Ma in concreto come avete iniziato?
FM/GB: Abbiamo iniziato facendoci la nostra autoproduzione in Brasile. All’epoca il Brasile stava attraversando una crisi economica, la prima fanzine l’abbiamo fatta alle scuole superiori, dopodiché pubblicammo su un giornale che però poi chiuse. Ma è stata una bella esperienza vedere le nostre cose pubblicate. Poi ci siamo divisi e abbiamo fatto due scuole d’arte differenti, e a quell’epoca abbiamo fatto la nostra seconda autoproduzione.
Abbiamo anche fatto prove su prove per i supereroi ma non ci siamo riusciti, abbiamo fallito a farci pubblicare negli Stati Uniti perché noi amiamo raccontare una storia mentre un supereroe è solo una pin-up senza una storia dietro.
Così abbiamo cominciato a fare storie quotidiane, di quelle che si vedono nei romanzi o nei film ma non nei fumetti. Era il 1997. All’epoca in Brasile si stava verificando una rivoluzione nel mercato fumettistico: nelle edicole c’erano tantissimi prodotti su licenza perché non c’era abbastanza materiale prodotto in Brasile e quindi il mercato interno si spostò in libreria dove i volumi hanno una vita più lunga, una maggiore esposizione.
Al contempo andammo in America, al San Diego Comicon dove volevamo vendere un nostro prodotto, ma non ce la facemmo: almeno avevamo visto che c’era tutto un fumetto esterno ai supereroi. Due anni dopo, nel 1999, portammo il nostro volume tradotto e da lì cominciò veramente la nostra carriera.
CZ: Le vostre storie sono accolte bene in U.S.A.?
FM/GB: Le nostre storie sono ambientate in Brasile perché è quello che conosciamo, e questa onestà è quello che ci ha fatto apprezzare in tutto il mondo.
CZ: Domanda obbligata: cosa pensate della serie tv tratta da Umbrella Academy?
FM/GB: Con tutte le serie televisive che vengono prodotte oggigiorno, ce ne sono un sacco di brutte. Umbrella Academy invece è fatta molto bene, abbiamo delle ottime persone che lavorano con noi, tutti gli aspetti sono molto curati. Anche gli effetti speciali, che sono tanto migliori quanto non ti accorgi che ci sono.