Tito Faraci ha contribuito con le sue sceneggiature alle testate a fumetti dei più importanti personaggi italiani e non solo: tra gli altri Dylan Dog, Diabolik, Topolino, Spider-Man e Tex. Per la Disney ha creato il personaggio di Rock Sassi e il volume Jungletown mentre per la Bonelli tenne a battesimo la prima miniserie moderna della casa editrice: Brad Barron.

E pensare che al fumetto arrivò quasi per caso, dopo essersi dedicato principalmente alla musica e al giornalismo (sempre in campo musicale).

Ancora oggi il suo eclettismo è ben vivo, e oltre alle pagine di sceneggiatura che continua a produrre ha scritto programmi radiofonici, romanzi e testi per canzoni. Il ruolo più nuovo che ha ricoperto è quello di coordinatore della collana Feltrinelli Comics.

Il pesce di lana e altre storieLuca Lorenzon (LL): Con quali novità sei a Lucca quest’anno?

Tito Faraci (TF): Quest’anno sono presente soprattutto come curatore di Feltrinelli Comics, la nuova linea di fumetti della casa editrice Feltrinelli. Certo, “nuova” relativamente, perché è già un anno che è stata avviata, ma siamo ancora giovani rispetto ad altre realtà.
E poi sono presente anche come autore, chiaramente, perché proprio all’interno di questa collana c’è un libro che abbiamo fatto insieme io e Sio, per la precisione è il nostro secondo libro: Il Pesce di Lana e altre storie (il titolo completo è lunghissimo e non potreste mai ricordarlo!).
Per me quindi questa è una Lucca molto impegnativa visto che sono impegnato su due fronti, quello dell’autore e quello del curatore qui al nuovissimo stand di Feltrinelli Comics, che inauguriamo proprio in quest’occasione.

LL: Ti ritrovi di più nelle vesti di autore, di curatore o in entrambe?

TF: Soprattutto come autore, anche se devo dire che questa esperienza di curatore è bellissima, totalizzante e non è che sia poi molto lontana dall’altra: è sempre la stessa partita ma giocata da due lati diversi del tavolo, diversi ma non contrapposti.

LL: L’esperimento Feltrinelli Comics ha avuto un buon riscontro di pubblico?

TF: Sì, sta andando bene, siamo tutti molto soddisfatti. I nostri libri stanno andando bene, i librai sono contenti, soprattutto il pubblico è soddisfatto, gli autori sono contenti: insomma si è rivelata davvero una bella esperienza. Siamo entrati nel mercato come una vera casa editrice di fumetti, producendo in prima persona titoli e non limitandoci a importarli, e questo è un impegno molto grosso che dimostra un grande coraggio e una grande fiducia da parte dell’editore.

LL: Certo, produrre direttamente fumetti ha sicuramente un costo molto più elevato che pubblicarli su licenza.

TF: Non è solo una questione di costi: è tutto l’impegno che c’è dietro alla realizzazione di un titolo, ed è una scommessa, perché non sai se il libro piacerà o no. Devi essere tu per primo convinto che piacerà. Questa è forse la nostra principale fonte d’orgoglio.

LL: Puoi darci qualche anticipazione su alcuni dei prossimi titoli che saranno pubblicati da Feltrinelli Comics? La collana è molto variegata, ospita fumetti di tipi e stili molto diversi.

Tiziano Sclavi (Feltrinelli Comics)

TF: Come ho già detto stamattina in conferenza [l’intervista è stata raccolta il 01 novembre, Ndr], ci sono delle cose gigantesche in arrivo: Manara verrà ospitato con un nuovo art book intitolato Red Light che lo riporta al disegno erotico, e all’inizio dell’anno prossimo uscirà la prima graphic novel firmata da Tiziano Sclavi. Non sarà un progetto legato a Dylan Dog ma una cosa più personale e autonoma. Poter pubblicare questi due grandissimi Maestri del fumetto internazionale è fonte di grandissimo orgoglio per noi.

LL: E i tuoi progetti futuri come autore?

TF: In questo momento sono molto concentrato sull’ipotesi di cominciare un nuovo romanzo, però devo appunto cominciare a scriverlo! Questo non c’entra niente col fumetto però ti assicuro che è abbastanza impegnativo.