Marc Almond (photo by Euan Myles)

Sin dalle sue prime produzioni musicali, Marc Almond si è mostrato un artista poliedrico, versatile e tormentato. Anche il suo innamoramento per la canzone da cabaret, per gli chansonnier e per la poesia ha avuto modo di fare capolino in diverse uscite discografiche della sua carriera solista. Album come Jacques del 1989, ad esempio, rendevano evidente la sua passione per la canzone francese e per le tragedie. Per chi lo seguiva dai primi tempi, da quando i Soft Cell avevano pubblicato il loro primo lp Non Stop Erotic Cabaret, non era una sorpresa vederlo subire la fascinazione di locali fumosi frequentati da gente di malaffare, dove cantanti dall’animo perduto aprivano il proprio cuore, o ciò che ne rimaneva integro, davanti ad un pubblico di sconosciuti. Il video di Say Hello Wave Goodbye e le atmosfere della canzone stessa ne erano un esempio perfetto. Gli estimatori di Almond, inoltre, non si stupiranno di scoprirlo in coppia con Michael Cashmore per questo nuovo album, Feasting With Panthers: prima di tutto perché sin dai primi anni Ottanta Almond ha collaborato con una miriade di artisti (Coil, Foetus, Bronski Beat, Jimmy Somerville, Punx Soundcheck, Replicant e altri), passando dalla musica sperimentale alla dance, e perché con Cashmore aveva già registrato nel 2008 un ep intitolato Gabriel and The Lunatic Lover.

Michael Cashmore

Per bilanciare questo mio scritto, vorrei adesso spendere due parole su Michael Cashmore: nei primi anni Ottanta è stato il fautore del progetto musicale/multimediale Nature And Organisation, che focalizzava il proprio lavoro sulla sperimentazione sia visuale sia musicale, utilizzando pellicole a 8mm, manipolazioni di nastri e strumenti acustici. Nature And Organisation è durato sino all’inizio del decennio successivo, quando Cashmore ha avviato una collaborazione assidua con i Current 93. Nel 2006 Michael ha ripreso a registrare materiale proprio, che ha fatto uscire a suo nome. Il primo di questi è stato l’album Sleeping England, al quale è seguito l’anno dopo il mini The Snow Abides, che lo vedeva insieme a Antony (di Antony and the Johnsons) alla voce e David Tibet (Current 93) ai testi.

Feasting with PanthersVeniamo ora a Feasting With Panthers: l’album raccoglie tredici canzoni, per i testi delle quali sono state usate poesie di Eric Stenbock e adattamenti di poesie di Jean Genet, Rimbaud e Paul Verlaine curati da Jeremy Reed, più versi dello stesso Reed. L’aspetto musicale è stato seguito esclusivamente da Michael Cashmore, il quale ha ricevuto via posta i contributi vocali di Almond e li ha adattati ai pezzi. In pratica i due non si sono mai incontrati in uno studio per registrare. Nel disco troviamo ballate malinconiche basate sul duetto tra piano e voce, con lievi arrangiamenti orchestrali (violini e flauto) e chitarre acustiche (così come nel brano d’apertura The Thief And The Night e il seguente Sonnet XI). In altri brani questo canovaccio viene impreziosito da sferzate di chitarre elettriche e da un’accelerazione ritmica (come in Boy Caesar, Hotel De France And Poetry o Feasting With Panthers). Il banchetto con le pantere è pronto per essere servito a tutti gli amanti sofferenti, agli animi tormentati e generalmente a tutte quelle persone che non hanno paura di scoprire il loro lato umanamente debole e sensibile. Dimenticavo… il CD è presentato in una confezione deluxe, un digipack a sei pannelli, e con un ricco libretto di sedici pagine contenente i testi e grafiche a tema.

Almond e Cashmore live