Una scena dello spettacolo L’idea di muovere i ballerini di Arteballetto, la principale compagnia di produzione e distribuzione di spettacoli di danza in Italia, sulle melodie di Ligabue ha conquistato lo stesso cantautore. L’artista si è dichiarato affascinato dal dialogo messo in scena fra le sue canzoni, anima e corpo grazie alla creatività espressiva di un grande coreografo quale Mauro Bigonzetti. Lo spettacolo prende ispirazione proprio dalla notte, evocata dal celebre brano che dà il titolo al progetto, e tratta i temi cari al cantante con la stessa semplicità e capacità di penetrazione delle sue parole. La coesione dell’allestimento prende forma grazie al tema dell’amore: un amore che sboccia, che si trasforma, che fa soffrire, un amore universale che non si esaurisce nel rapporto tra uomo e donna ma che accompagna l’individuo  nell’arco della sua intera esistenza.Si tratta di apprezzare ogni più piccolo dettaglio del mondo, di gioire di ciò che ci circonda, insomma di esplorare l’amore per la vita che, nonostante tutte le difficoltà, ci regala continue emozioni.

Certe Notti ben riproduce il rapporto tra singolo e società che Ligabue cita spesso nei suoi testi: l’individuo si interroga in primis su di sé, in seconda battuta su una potenziale compagna, poi sulla società che lo circonda e, infine, torna a riflettere su di sé ma questa volta per condividere. La traduzione viene resa dagli straordinari ballerini (Saul Daniele Ardillo, Vittorio Bertolli, Angel Blanco, Hektor Budla, Alessandro Calvani, Vincenzo Capezzuto, Camilla Coltella, Charlotte Faillard, Stefania Figliassi, Johanna Hwang, Philippe Kratz, Valerio Longo, Graziala Martinez Arribas, Lisa Martini, Ivana Mastroviti, Anna Petrucci, Giulio Righini, Andrea Tortosa Vidal, Lucia Vergnano) della compagnia Arteballetto che alternano momenti da danzatori solisti di altissimo livello a corpose coreografie di gruppo.

Una scena dello spettacolo

Le poesie di Ligabue, tratte dal libro Lettere d’amore nel frigo. 77 poesie e i dialoghi del film Radiofreccia scivolano sui corpi vibranti dei danzatori, animandoli come fossero delle marionette alla ricerca del proprio soffio vitale. Risvegliati dal sussurro umano e veritiero di un autore che riesce a mescolare crudezza e poesia, gli interpreti della coreografia restituiscono con passione istantanee di una realtà italiana ancor oggi attuale, caratterizzata da lotte per trovare, ottenere e mantenere il lavoro. Bigonzetti riesce a trasmettere al pubblico la grinta, il dolore e l’energia del cantautore emiliano  attraverso atmosfere pregne di pathos e coreografie che, sebbene ogni tanto si ripetano, non annoiano mai lo spettatore. La straordinaria qualità degli artisti della compagnia facilita la corrispondenza gestaltica tra parte e tutto: musica, slanci, estensioni corporee e vibranti passi si fondono assieme per dar vita allo show. La commistione di elementi si arricchisce anche attraverso le videoinstallazioni di Angelo Davoli che, pur distogliendo l’attenzione dello spettatore dalle performance dei ballerini, colorano la scena con eleganza e poesia. Così, mentre montagne di sabbia colorata ci ricordano la precarietà della vita, candidi toulle volteggiano con leggiadria regalando a chi guarda un meraviglioso senso di speranza.