Titolo: Tutto per una ragazza
Autore: Nick Hornby
Traduzione: Silvia Piraccini
Titolo originale: Slam
Anno di pubblicazione: 2007
Prima ed. italiana: 2008
Editore: Ugo Guanda Editore, Parma
Collana: Narratori della fenice
Pagine: 272
Prezzo: 15,00 Euro
ISBN: 9788860888754
“Dunque, tutto procedeva piuttosto bene. Anzi, direi che da sei mesi succedevano praticamente solo cose belle.
Per esempio: la mamma si era tolta dai piedi Steve, il suo strazio di fidanzato.
Per esempio: dopo una lezione, la Gillet, la prof. di arte e design, mi aveva preso da parte per chiedermi se pensavo di studiare arte all’università.
Per esempio: improvvisamente, dopo aver fatto per settimane la figura del cretino in pubblico, avevo imparato due nuovi trick di skate. […]
Tutto questo, e in più avevo conosciuto Alicia”.
Nick Hornby, Tutto per una ragazza
Se credete che l’unica maniera per violare il mondo dell’adolescenza al punto da trarne un romanzo a metà tra la narrativa e la sociologia dei costumi contemporanei sia armarsi di santa pazienza e leggere un libro di Federico Moccia, vi ricrederete leggendo l’ultima fatica letteraria di Nick Hornby. Tutto per una ragazza, settimo romanzo dell’autore inglese che esordì nel 1992 con Febbre a 90°, è magnifico.
Come ogni autore che si rispetti, anche Hornby o si ama o si odia, con notevoli prove a carico per entrambe le posizioni; chi scrive, come avrete capito, lo considera il più grande romanziere contemporaneo inglese assieme a Johnathan Coe e, finché l’incanto dura, si precipita in libreria ad ogni nuova uscita per scoprire, a scatola chiusa, quale storia qualunque e quali personaggi ordinari egli ha deciso di rendere, sulla carta, immortali.
Ciò che rende la sua scrittura affascinante e tira in ballo l’abusato concetto di ‘letteratura’, è la capacità di Hornby di dar vita a personaggi di volta in volta differenti e di renderli, sempre, così credibili da far sembrare le storie che racconta tratte dalla cronaca, fino ad assurgerle a percorsi di vita simbolici, validi al di fuori dei confini della Gran Bretagna, diventando, credo a sua insaputa, un grande scrittore europeo.
Era stato già stupefacente a raccontarci le avventure di Katie Carr in Come diventare buoni, scrivendo in prima persona come donna e aveva affrontato, in qualche modo, il mondo della preadolescenza con Un ragazzo. Ma in quest’ultimo Tutto per una ragazza , il protagonista è un normalissimo sedicenne alle prese con il primo amore e con dei genitori troppo giovani, cioè quanto di più lontano ci si potrebbe aspettare da un autore che, l’anno scorso, ha doppiato la boa dei cinquant’anni.
Sam, il protagonista, come tanti ragazzi della sua età va a scuola e pensa all’università, vorrebbe diventare un campione di skate come il suo idolo Tony Hawk, “il J.K. Rowling degli skater”, con il poster del quale comunica regolarmente, chiedendo consigli sui rapporti con il mondo degli adulti e sulle ragazze. Ci racconta in prima persona della sua vita, mentre parla a se stesso, in un modernissimo stream of consciousness, probabilmente per cercare di far luce su uno dei periodi più complessi e pericolosi dell’esistenza, che nasconde tranelli a volte futili, a volte capaci di rendere i successivi vent’anni un inferno.
Il suo ‘cruccio’ maggiore, quando s’imbatte in una ragazza carina della quale decide di innamorarsi (più per ‘vedere come va’ che per effettivo amore), è quello di non ripetere l’errore madornale dei suoi genitori, che lo misero al mondo a 17 anni e che, oggi, arrancano a fatica nel doppio ruolo di genitori separati e fratelli maggiori, in un’esistenza molto distante da quelli che erano stati i loro sogni di gloria di ragazzini.
Da qui, l’intreccio si complica nella maniera che si può facilmente immaginare anche solo dopo le prime pagine, trascinando Sam e gli altri in un vortice di eventi che li farà uscire, bruscamente, dalla propria adolescenza, anagrafica e mentale, con la durezza, ma anche con la dolcezza, che la vita riserva a chiunque abbia voglia e coraggio di mettersi in gioco.
Il Sam ragazzo, così come il giovane uomo che conclude il romanzo, è un personaggio indimenticabile, di quelli che rimangono appiccicati addosso al lettore al punto da voler sapere che cosa gli succederà dopo la fine del libro, all’università, nella vita di coppia, da grande.
Un testo contemporaneo e vibrante, tanto da far pensare ad un romanzo di formazione capace di metterci in contatto con i propri figli, per chi ne ha, o con il proprio io ragazzino, in un modo diretto e scarno, come pretende, oggi, la comunicazione tra esseri umani.
Per i temi affrontati ma, soprattutto, per la maniera senza fronzoli né colori pastello in cui avviene lo scambio tra libro e lettore, saggio sarebbe inserire Tutto per una ragazza nella libreria di ogni giovane uomo, come un’educazione sentimentale adattata ai tempi moderni, in cui si è veramente liberi ma non si è, quasi mai, preparati ad esserlo, in modo laico e obiettivo.
L’unica nota stonata è, come spesso accade in Italia quando la cultura dominante non è preparata — appunto — a dare un nome ai cambiamenti troppo veloci della società (lo vediamo ogni giorno nelle opere cinematografiche), il titolo ‘applicato’ al romanzo devia e svia totalmente il lettore dall’universo narrativo in cui si accinge ad entrare, per ammiccare, temo, proprio alle devastanti produzioni per adolescenti in voga oggi. Quello che Sam fa, infatti, è tutto, fuorché per una ragazza, elemento importante nell’intreccio ma marginale nella storia, che lo ‘sbatacchia’ sui duri ostacoli imposti dalla vita stessa. Il titolo originale è, infatti, ‘Slam’- “sbattacchiare” o, anche, “il chiudersi violentemente di qualcosa” — vocabolo onomatopeico usato per definire le cadute dallo skate, quando stai volando a due metri da terra, ti distrai e cadi pesantemente sul cemento, della strada e della vita.
http://arghiroculture.blogspot.it/2015/05/recensione-tutto-per-una-ragazza.html Ecco la mia recensione di questo libro ^^