Logo di Radio CinemaSiamo sempre stati abituati a farci bastare Alberto Crespi, Emanuela Martini e Steve Della Casa verso le sette di sera su Radio3. Qualche piccolo tentativo è stato portato avanti con gli anni anche su emittenti private ma con poco successo. Non è quindi strano che un progetto radiofonico, disponibile solo sul web, catalizzi oggi l’attenzione di un intero popolo di cinephile; soprattutto se questo progetto si chiama Radio Cinema e trasmette 24 ore al giorno colonne sonore e programmi di informazione e approfondimento cinematografico.
Abbiamo intervistato uno degli ideatori e responsabili del progetto, Alessandro Casanova.

Tommaso Caroni (TC): Com’è nata l’idea di Radio Cinema? Sentivate la mancanza in radio di una comunicazione cinematografica che andasse oltre Hollywood Party?

Alessandro Casanova (AC): L’idea di Radio Cinema è nata in un pomeriggio d’agosto sotto l’ombrellone. Da quella semplice idea, dopo riunioni e discussioni con amici giornalisti ed esponenti del mondo dello spettacolo e del cinema abbiamo, iniziato a lavorare in modo più deciso al progetto. Certamente, come dicevi tu, ha avuto una grande importanza la forte sensazione di mancanza di un certo tipo di informazione cinematografica sul mezzo radiofonico. Il progetto, da un gioco divertente, si è trasformato poco alla volta in un impegno sentito che ci ha portato a fare il salto e trasformare Radio Cinema in qualcosa di serio. Innanzitutto, con la nascita di una società che, ad un anno dalla sua creazione, oggi ci ha permesso di iniziare la programmazione on air.

TC: Non siete l’unica radio che sta aprendo su internet, cosa pensi di questo mercato in relazione alla vostra iniziativa?

AC: Internet è il futuro, le radio web sono il futuro, perché permettono di arrivare ovunque senza le limitazioni delle frequenze che coprono solo un territorio ristretto. Le radio web, inoltre, hanno la possibilità di utilizzare la multimedialità attraverso la quale al segnale audio si possono unire informazioni visive legate all’interattività del sito internet.
Radio Cinema trasmette contemporaneamente alla musica informazioni che si possono leggere sul sito o sulla finestra pop up da cui si ascolta la radio, come, ad esempio, il nome del brano e l’artista che suona, da che film è tratto il pezzo e qual è la copertina del cd della colonna sonora da cui è tratto il pezzo strumentale.

TC: Il sito Radio Cinema, oltre che fungere da sorgente radio, è un ottimo portale di informazione cinematografica, volete portarlo ad essere uno strumento completo che possa essere utilizzato anche al di là del suo ruolo di radio?

AC: Più che altro, è un’implementazione. Il portale nasce come una piazza in cui poter lasciare le proprie opinioni, come un blog o un forum. Non è specificatamente un sito d’informazione cinematografica sistematica. Il nostro è un sito dove pubblichiamo articoli, solleviamo questioni, proponiamo discussioni fra amanti di cinema e di colonne sonore. Stiamo notando che il progetto, giorno dopo giorno, parallelamente alla programmazione, sta creando interesse sotto forma di dibattiti e commenti. Voglio aggiungere, inoltre, che il nostro è un portale informale, non c’è pretesa di critica; rispecchia, secondo me, lo spirito libero che contraddistingue il web.

TC: In questo momento su Radio Cinema passano solo le colonne sonore di grandi film, quando il palinsesto si arricchirà di voci?

AC: Tra poco ci sarà il passaggio ad un palinsesto con programmi parlati. Li abbiamo già in cantiere ed è possibile averne un assaggio scaricando la demo dalla sezione download del sito. Inseriremo i programmi progressivamente, nel corso dei prossimi mesi. Il primo passo era iniziare a trasmettere, lo stiamo facendo e vediamo che piace molto la programmazione musicale. Stiamo addirittura pensando di affiancare due canali, uno con la sola programmazione di colonne sonore e l’altra che alterni proposta musicale e programmi parlati d’intrattenimento e d’informazione cinematografica.

TC: Quali sono i modelli a cui vi siete ispirati? In Europa si compiono altre operazioni mediatiche come la vostra?

Locandina del film Hollywood PartyAC: È curioso ma non ci sono radio come la nostra, neanche in giro per l’Europa. Non abbiamo veri e propri modelli a cui ispirarci perché la radio ha dedicato veramente pochissimo spazio al cinema, e, quando l’ha fatto, è stato solo attraverso un singolo programma, per quanto di grande qualità, come Hollywood Party. Noi però non siamo costretti a condensare tutte le informazioni di approfondimenti e curiosità in un singolo programma, abbiamo la possibilità di suddividere queste informazioni all’interno di programmi che affrontano determinate sfaccettature del cinema, come può essere il programma satirico sul cinema, quello di gossip, il quiz sul cinema, la rassegna stampa e il Gr in pillole dedicato al cinema.
Dicevo prima che non c’è un modello proprio perché una programmazione di questo tipo non è mai stata fatta. È un po’ la scoperta dell’acqua calda, ma posso affermare che è stato un lavoro titanico, che mi fa capire perché non sia mai stato fatto finora.

TC: E in Europa?

AC: Ho visto qualche esperimento a livello europeo, peraltro iniziato dopo che siamo partiti noi. Ma ho guardato poco in giro, un po’ perché sono in altre lingue e poi perché penso che il confronto, soprattutto su realtà nascenti, dia poca possibilità di giudicare le differenze, le assonanze e per capire cosa dover cambiare. Non vedo francamente una realtà che possa elevarsi a modello per tutti. Io sono molto concentrato sul nostro progetto, stiamo facendo le cose molto seriamente e speriamo fra qualche anno di poter essere noi il modello da seguire.

TC: Il progetto, al di là di quelle che possono essere le difficoltà iniziali, dà l’impressione di essere molto professionale; anche vedendo, per esempio, le partnership che avete creato. Siete partiti con collaborazioni importanti, come sono iniziate?

AC: È stato anche fin troppo facile stabilire questo genere di relazioni. Una radio sul cinema era un qualcosa che mancava e noi, lavorandoci da quasi due anni, siamo stati bravi a coinvolgere realtà come l’Ente dello spettacolo, Coming Soon Television, Casa del cinema, Premio Solinas. C’è tanta collaborazione da parte loro, penso proprio perché siamo gli unici a fare questo tipo di attività.

TC: La redazione si è creata con il tempo o si è subito formato un nucleo base con cui avete iniziato a lavorare?

AC: La redazione si è allargata molto con il tempo, soprattutto nell’autunno scorso, quando abbiamo fatto un casting per speaker e tecnici audio. Abbiamo ricevuto qualcosa come 4000 mail. E continuano ad arrivare a tutt’oggi, nonostante il casting sia finito da quasi sei mesi.

TC: Qual è il vostro obbiettivo e attraverso che canali ottenete un feedback per capire le vostre potenzialità e quanto state migliorando?

AC: Il nostro approccio a questo arriva direttamente dal web e dalle nostre partnership dal web. Nel mondo del cinema si parla molto del nostro progetto, soprattutto a Roma, così come nel mondo della radio. Ci stiamo allargando tanto anche con il passaparola.

Logo di Radio Cinema

Per esempio, chi viene da altri siti di cinema con cui siamo linkati è già un pubblico specializzato che con facilità diventa nostro fruitore. Inoltre, stiamo iniziando a trasmettere all’interno di cinema e di multisala in tutta Italia e da qualche tempo forniamo già programmazione originale e contenuti alle radio locali.
Poi non c’è da dimenticare che su internet il nostro palinsesto è di 24 ore su 24.