Martina Palaskov Begov (MPB): Dunque, perché il titolo L’uomo dietro il mito; parliamo un po’ dello scopo del documentario e della lavorazione.
Diane Disney Miller (DDM): Abbiamo incominciato ad intervistare le persone che hanno lavorato con mio padre nel dicembre del 1999.Volevamo che le testimonianze fossero di persone che hanno sempre lavorato a stretto contatto con lui. Si trattava del momento giusto poiché sono tutti molto anziani e bisognava approfittare prima che la natura compisse il suo corso. Il primo giorno abbiamo intervistato gli animatori che hanno collaborato con papà; John Grant, Mark Davis, Frank Thomas, Allie Johnson,
Poi abbiamo intervistato Word Kemble, a casa sua., dove si trova il treno che ha dato l’idea a papà di costruirne uno simile per casa nostra… un inizio fantastico… Erano tutti molto commossi dall’idea di fare un documentario su Walt. Pieni d’entusiasmo, si misero a raccontare tutto.
Il motivo per cui ho voluto produrre questo documentario è nato dalla voglia di far vedere veramente com’era mio padre, di dare finalmente una versione veritiera alla sua biografia troppe volte macchiata da bugie e calunnie. Una testimonianza cinematografica, che durerà per sempre e che permetterà a chiunque di vedere com’era il vero Walt Disney.
MPB: Ha mai visto suo padre lavorare, e come si comportava con i suoi collaboratori?
DDM: Non l’ho mai veramente visto lavorare, mio marito era spesso con lui. Ma ho sentito tante storie… belle storie. In generale tutti mi hanno sempre parlato di quanto fosse divertente lavorare al suo fianco. A volte era anche di cattivo umore, ma come tutti del resto. Ricordo che convocava un sacco di riunioni; riunioni per i film d’animazione, per i cartoni animati, per Disney Land… a lui piaceva, non si stancava mai, in fin dei conti si trattava della sua compagnia.
DDM: Passava molto tempo a leggere e a cercare una bella storia. Quando poi la trovava, incominciavano subito le riunioni e i diversi gruppi d’animatori si dividevano il lavoro per incominciare l’avventura… Molto spesso la storia veniva cambiata.
Mio padre è stato colpito dalla storia di Biancaneve quando ha visto per la prima volta al cinema il film (Snow White di J.Searle Dawley, del 1916 con Marguerite Clark, n.d.r). Era solito portarsi dietro la sceneggiatura e i libri anche a casa, la sera. Si dedicava molto alla preparazione del film. Lavorava molto sul testo anche mentre stavano girando; si portava sempre dietro il libro per consultarlo sul set. Si dedicava molto anche allo storyboard, pratica cinematografica parzialmente innovata da mio padre e dai suoi collaboratori.
MPB: Crede che le produzioni Disney di oggi abbiano ancora qualcosa in comune con la filosofia di suo padre?
DDM: Assolutamente si. Il dipartimento di animazione alla Disney è solamente più grande e più tecnologico. Ci sono ancora degli ottimi animatori, che curano con passione la storia. Vedete, la storia, l’intreccio, è sempre stato un elemento che mio padre ha considerato molto. La musica, ancora oggi, come allora, è fondamentale. Credo che i film prodotti oggi dalla Disney siano ancora curati nei minimi particolari. Chiaramente la tecnologia ha reso tutto il lavoro più veloce.
MPB: Chi, secondo lei potrebbe essere un degno successore di Walt Disney nel mondo dell’animazione oggi?
DDM: Mi vengono in mente alcune persone come ad esempio, Steven Spielberg, che esercita il suo mestiere così bene, soprattutto per quanto riguarda l’animazione, poi penso a John Lassador, che caratterialmente assomiglia molto a mio padre, oppure qualcuno che non è ancora nato. Fino a quando ci saranno persone che amano il loro lavoro, che amano creare, allora ci sarà sempre qualcuno che ha molto in comune con mio padre. E fino a quando ci sarà un pubblico pronto a guardare ciò che mio padre ha prodotto, la sua opera vivrà per sempre.
MPB: Adesso le faccio una domanda che non riguarda molto l’arte di suo padre ma che ha a che fare con i terribili fatti di cronaca di queste settimane. Secondo lei, come avrebbe reagito suo padre alla distruzione delle Torri Gemelle a New York? E Che tipo di contributo avrebbe dato al suo Stato e al suo pubblico?
DDM: Da un lato sono contenta che mio padre non abbia visto questo disastro; egli credeva nella bontà dell’essere umano, egli credeva che tutti gli esseri umani sono buoni. La sua opera, anche se principalmente indirizzata a bambini, poteva essere vista da chiunque. I suoi film sono un distillato di bontà, e per questo che sono così famosi e resteranno famosi per sempre.
Non so esattamente che cosa avrebbe fatto, ma credo che avrebbe spronato gli americani ad andare a Disney Land o a vedere alcuni dei suoi film. Si sarebbe sforzato per portare allegria, in poche parole. Egli celebrava la bellezza del mondo, della bontà, dell’arte… avrebbe sicuramente invogliato il modo intero a credere ancora in questi ideali.
MPB: Bene, parliamo un po’ della sua occupazione, che non ha niente a che fare con il cinema. Lei produce vini, e adesso si trova in una regione, il Friuli Venezia Giulia, che ha molto a che fare con il vino e la sua produzione…
DDM: Esatto, noi produciamo vino nel Napa Valley, dal 1981.Siamo molto orgogliosi dei nostri vigneti che tra l’alto assomigliano molto ai vigneti che ho visto qui in Italia. Produciamo Cabernet Sauvignon, e alcuni tipi sono gli stessi che vengono prodotti in Friuli come lo Chardonnay, il Sauvignon bianco. Il tutto è nato da una bellissima idea che si è poi trasformata in passione, siamo tutti molto coinvolti e contenti.
MPB: Ultima domanda: qual è il suo film Disney preferito?
DDM: Tutte le vecchie produzioni sicuramente, che vorrei vedere di nuovo sul grande schermo e non in video cassetta. In famiglia tutti adoravano Mary Poppins. Una storia fantastica, un cast eccezionale, bellissima musica; tutte le caratteristiche per essere un capolavoro. Penso che sia proprio questo il film che preferisco.
desidererei una copia del film in italiano( da acquistare s’intende)
chi puo’ aiutarmi??
grazie