Rischiando continuamente assurdità
e morte
dovunque si esibisce
sulle teste
del suo pubblico
il poeta come un acrobata
s’arrampica sul bordo
della corda che s’è costruita
ed equilibrandosi sulle travi degli occhi
sopra un mare di volti
marcia per la sua strada
verso l’altra sponda del giorno
facendo salti mortali
trucchi magici coi piedi
e altri mirabili gesti teatrali
e tutto senza sbagli
ogni cosa
per ciò che forse non esiste
Perché egli è il super realista
che deve per forza capire
una tersa verità
prima di affrontare passi e posizioni
nel suo supposto procedere
verso quell’ancor più alto posatoio
dove la Bellezza sta e aspetta
gravemente
l’avvio della sua girandola di morte
E lui
un piccolo Charlot
che potrà cogliere o no
la sua dolce forma eterna
con le braccia distese in croce nell’aria vuota
dell’esistenza
Cane
Libero il cane trotta nella strada
e vede la realtà
e le cose che vede
sono più grandi di lui
e le cose che vede
sono la sua realtà
Ubriaconi nei portoni
Lune sugli alberi
Libero il cane trotta nella strada
e le cose che vede
sono le più piccole di lui
Pesce nei giornali
Formiche nei buchi
Polli alle finestre del Quartiere cinese
le loro teste a un isolato di distanza
Libero il cane trotta nella strada
e le cose che odora
sanno un po’ di lui stesso
Libero il cane trotta nella strada
passando pozzanghere e bambini
sigari e gatti
biliardi e poliziotti
Non odia i pizzardoni
Non gl’importa proprio nulla
e li passa
e passa i vitelli morti sospesi tutt’interi
al mercato di San Francisco
Preferirebbe mangiare un vitello tenero
piuttosto che un poliziotto duro
ma l’uno o l’altro gli andrebbero giù lo stesso
E passa la fabbrica di ravioli Romeo
e passa la Torre Coit
e il congressista Doyle
Ha paura della torre
ma non del congressista
anche se ciò che sente dire è molto scoraggiante
molto deprimente
molto assurdo
per un giovane cane triste com’è lui
per un cane serio com’è lui
Ma un mondo libero per viverci lui ce l’ha
E una buona pulce da mangiare
La museruola non gliela metteranno
Il congressita Doyle è soltanto uno dei tanti
idranti di pompieri
per lui
Libero il cane trotta nella strada
ed ha la sua vita da cane da vivere
e a cui pensare
e su cui riflettere
toccando gustando esaminando tutto
e tutto investigando
senza beneficio di spergiuro
da vero realista
con una storia vera da raccontare
e una vera coda per farlo
un vero
democratico
can che abbaia
impegnato in un’autentica
iniziativa privata
con qualcosa da dire
circa l’ontologia
qualcosa da dire
circa la realtà
e come guardarla
e come ascoltarla
con la testa sulle zampe
agli angoli delle strade
come se stesse per farsi
fotografare
per i dischi Victor
in ascolto della
Voce del Padrone
mentre guarda
come un punto interrogativo vivo
nel
grande grammofono
dell’enigmatica esistenza
con la magnifica tromba aperta
che sembra sempre
sul punto di sputare
qualche Vittoriosa risposta
a tutto
Traduzioni: Laboratorio di traduzioni di Casa della poesia