Ehi Jae, tutto okay?
Be’ allora… ci siamo proprio, eh? è un’esperienza piuttosto insolita per me, per essere sinceri, e per una serie di motivi:
La promozione, perbacco. Dopo l’oblio di Hellblazer (un minimo di pubblicità in quattro anni) e di Werewolf (non ne sono sicuro, ma credo che Ralph ne abbia parlato una volta al pub a un tipo che conosce…), finalmente ottengo un trattamento eccezionale, buono e giusto. Joe, Nancy, Jimmy… vi amo tanto. Effettivamente, non sono sicuro di tutte queste chiacchere, dato che la mamma mi picchia quando ricevo lettere da parte dei fan, ma solo per tenermi un po’ a freno. Eppure, non vedo l’ora di parlare con dei fan vacui alle convention o, almeno, di nascondermi dietro di te quando tu parlerai.
I supereroi, perdiana. Un sacco di strana gente che svolazza in mutande, cosa che noi tutti faremmo effettivamente se potessimo volare. Voglio dire… se io potessi volare, me ne andrei in giro smutandato e ronzerei attorno alla Casa Bianca. Quindi, adesso, mi metto a giochicchiare un po’ e a pensare alle possibili combinazioni di biancheria intima. Karnak con un costumino abbondante? Grande! Giusto per riprendere l’argomento che ho menzionato durante la nostra conversazione telefonica dell’altro giorno, questo primo numero è sia una visita guidata della meravigliosa città di Attilan sia uno sguardo furtivo nella mente di uno dei personaggi più potenti dell’Olimpo marvelliano: Freccia Nera. Con la sua uniforme color ebano scintillante e un grande diapason, fottutamente geniale, piantato nel bel mezzo della testa, il nostro amico volteggia da un posto all’altro, muovendosi regalmente, spiritualmente e stoicamente, senza per niente atteggiarsi. In un certo senso, lo raffigureremo come una sorta di Icaro, sia letteralmente che figuratamente parlando, poiché la sua caduta potrebbe essere il risultato della superbia. Cioè dell’orgoglio, per quelli di voi che vedono in bianco e nero… Quindi, mentre t’ingegni su questo primo numero, tieni sempre ben presente quanto fottutamente difficile sarebbe tenere la bocca chiusa. Sul serio… immagina che qualcuno stia minacciando tua moglie o tua mamma, o il tuo gatto… vorresti almeno dire qualcosa al suddetto qualcuno mentre gli stai sbattendo la testa contro un muro, o no? Immagina che vita sprecata sarebbe, se tu dovessi isolarti emozionalmente dal tipo di esperienze viscerali che ogni altro essere è in grado di provare. In un certo senso, questa cosa isola il nostro amico, non credi? Per quanto mi riguarda, a me dispiace da morire per ‘sto tipo. Se io fossi re, vorrei dire un sacco di cazzate e mangiare ciò che avevo chiesto e dare ordini all’esercito e così via. Quindi, per questo primo numero, proviamo ad avere una certa aria di sottile disperazione attorno al posto, va bene?
Nota dell’autore: questo script è stato scritto al ritmo di “Songs of Distant Earth” di Mike Oldfield e “Le Roi est Mort” degli Enigma, solo perché tu lo sappia. Orpo!, puoi ricreare l’intera situazione se anche tu ascolti gli stessi CD più e più volte. Senza dire altro, allora, leggi un po’, MacJae…
Pagina 1 -Tavola 1
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Occhei compare, inizieremo con una sequenza di volo meravigliosamente beata, tanto per mettere tutti a proprio agio… Stiamo per definire la figura di una specie di Icaro, come ti ho detto prima. Nella prima pagina, stiamo osservando dall’alto la leggendaria città di Attilan. Avevi detto che non volevi che avesse più la cupola… ogni tuo desiderio è un ordine, o mio esaltato: la “cupola” diventerà ora la barriera di zona negativa che protegge la città dall’inquinamento e dalle malattie del mondo esterno. Se si osserva il luogo dove dovrebbe trovarsi Attilan, si vede solo questa cupola di spazio negativo… un effetto speciale, un trucco dovuto alla luce, del quale parleremo più avanti. All’interno della cupola, comunque, il cielo appare perlopiù normale, e si dovrebbe notare la presenza del sole, da qualche parte nel cielo. Se vuoi che ci sia qualcosa di strano in quel luogo, allora forse si può dire che lo spazio negativo distorce in qualche modo il cielo azzurro, facendolo attraversare da piccole macchie colorate di arcobaleno; ci si presenterebbe immediatamente un’Attilan molto differente. (Renderemo le regole molto insolite: molti giochetti con la gravità e le cascate e illusioni visive alla Escher. Gente che deambula felicemente su e giù per strade che vanno dall’alto verso il basso, piccoli hovercraft in volo e altri, più massicci, che sfidano la gravità. Se osservi le vecchie immagini, Jack Kirby andò completamente fuori di testa nel concepire la sua versione, quando si trattava di concetti fantascientifici. Credo che dovremmo seguire le sue idee, ma solo fino a un certo punto: vorrei suggerire di dare un’aria forestiera all’architettura… tipo edifici che si slanciano verso angoli impossibili e così via.) Dunque, possiamo vedere le parti superiori di alcuni di questi impressionanti edifici, e forse il lato di un edificio è in primo piano. Tutto questo fa da cornice, proiettando i nostri occhi verso il cielo, dove distinguiamo un singolo punticino che si muove.
Didascalia:
Immaginate di non poter più emettere un suono. Neanche uno. Per tutta la vita.
Didascalia: Non un sospiro, non uno sbadiglio. Non una sola parola. Mai.
Tavola 2
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Ci avviciniamo al punticino nel cielo, che è Freccia Nera: egli vola grazie al potere della sua mente, ma svolazza con le braccia larghe per motivi conosciuti solo dai sigg. Lee e Kirby. D’altro canto a me piace lo svolazzo, quindi… eccolo lì. Ottima pensata, Jack e Stan…
Didascalia:
Poi, immaginate di avere una possibilità di parlare.
Tavola 3
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Primo piano di Freccia Nera, cosicché possiamo vedere tutto il suo corpo nella tavola. Vola così sereno, con il tessuto del suo costume che si gonfia a causa dell’aria, che quasi penseresti che se la stia veramente godendo. Il poveraccio, comunque, ha solo un’espressione, almeno per le prime 21 pagine della storia. è un uomo enigmatico, nel genere della Monna Lisa. è così divino… quasi come Dio o Gesù, un po’ ti turba…
Didascalia:
Cosa direste?
Pagina 2 — Tavola 1
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Okay, Jae… qui abbiamo la possibilità di osservare la meravigliosa Attilan dall’alto. Ora siamo proprio sopra Freccia Nera, osservando oltre il suo corpo mentre vola. Qui di seguito ci sono alcuni suggerimenti, per accendere la tua fiamma creativa (la versione finale di Attilan è alla tua mercé, compare): sotto possiamo vedere le già citate strade e triple guglie; ci sono dei container antigravitazionali di forma sferica che trasportano le materie prime da trattare; potrebbe essere carino mostrare un lampo che gira attorno a un edificio, in modo che l’energia si sprigioni proprio al centro della tavola; le tecnologie impiegate sono molto avanzate, e ciò che vediamo si sviluppa verso il basso per circa mezzo miglio… strato su strato di scale mobili, strade ed edifici in questa parte della città, mentre le altre parti di Attilan saranno differenti (questa è la Manhattan di Attilan, mentre l’intera città è la “New York della Terra Alterata”). A ogni modo, ciò che domina al di sotto è una piattaforma del diametro di circa un quarto di miglio, che è un parco. Possiamo vedere molti attilani su questo palco sopraelevato, che passeggiano sull’erba e per i viottoli. C’è un piccolo laghetto, ci sono alcune fontane e altre cose del genere.
Didascalia:
Cosa direste alla gente di Attilan, questa meravigliosa e isolata metropoli ai confini della consapevolezza umana, se foste il loro re?
Tavola 2
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Qui stiamo guardando alcune delle inconsapevoli persone nel parco, come se stessimo facendo delle foto. Ci troviamo in un’area centrale, nei pressi di una cascata. Questa cascata è piuttosto strana poiché l’acqua scorre verso l’alto, sbatte contro una roccia strategicamente piazzata e ritorna in basso di nuovo. Ancora l’antigravità al lavoro, ragazzi. E, certamente, le persone sono incredibilmente diverse. Qui, una creatura femminile con le sembianze di un rettile cammina mano nella mano con un uomo che sembra brillare all’estremità dei suoi arti. L’uomo ricorda un po’ gli alieni à la Whitley Strieber di Communion [ndt. film per la tv americano dell’inizio degli anni ’90] e quindi è un po’ impressionante anche lui. Ci sono più umanoidi rispetto ad altre forme di vita, ma ogni creatura sembra unica. Se vuoi, un passante può avere degli arti aggiuntivi e camminare su di questi come un Papà Gambalunga. C’è un bel trambusto al centro del parco, dove si trova questo assurdo gruppo di creature. Qualcuno sta spingendo un passeggino che fluttua nell’aria.
Didascalia:
I vostri sudditi sono come delle bombe di potenziale genetico, pronte a esplodere al minimo contatto con le nebbie terrigene.
Didascalia:
Ognuno di loro è veramente unico, una specie nella specie.
Tavola 3
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Ci spostiamo dove ci sono meno creature. In primo piano, un bambino di circa otto anni (quindi normale) sta fissando il cielo. Il bambino sta tenendo la mano del babbo, una creatura alta e bitorzoluta che sembra estremamente strana e aliena accanto a suo figlio. La mamma, se vuoi mostrarla, potrebbe essere una piccola signora umanoide, esile e carina. In questo modo, qui mostriamo le diversità presenti in ognuna delle famiglie di Attilan. Il bambino, comunque, sta fissando Freccia Nera che vola nel cielo.
Didascalia:
Qui, la diversità è la legge della natura. Esseri di pura energia si mescolano con mutaforma e dragoni. Emergere dalle nebbie trasformati in una chimera è naturale.
Tavola 4
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Adesso ci troviamo alcuni metri nell’aria, guardiamo verso il bambino che sta in basso dalla prospettiva di Freccia Nera. Il bambino è eccitato alla vista del suo re che sta volando sopra di lui, ma anche piuttosto spaventato; sta ancora tenendo la mano del babbo, ma fissa intensamente verso di noi, od oltre. Il bambino sta a bocca aperta…
Didascalia:
Dunque, come potreste governare questi Inumani, così divisi dalla loro individualità?
Pagina 5 — Tavola 1
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Okey, bello… questa è una pagina di cui abbiamo parlato, io e te: visiteremo la tetra e oscura stanza dove Maximus conduce i suoi sporchi affari. Suggerirei tre tavole in alto e la quarta, più grande, da sola in basso. Ma se vuoi dividere la pagina in più o meno tavole, non c’è problema… ti taglio solo un dito ogni volta che fai una cazzata… non c’è problema. Osserviamo il bastardo lunatico che è messo di profilo e controluce. Maximus siede in una specie di sedia da ufficio, con i braccioli, in modo che vi si possa appoggiare. Sta guardandosi i piedi, probabilmente pensando a qualche piano di fuga e al prezzo del pesce. La stanza è piuttosto oscura, perché così piace a Maximus. Un po’ raggelante, forse, ma rende perfettamente l’idea.
Nessun dialogo.
Tavola 2
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Maximus sta sempre fissando il pavimento. Possiamo vedere che, di fronte a lui, nel centro della stanza, ha un antico specchio con una cornice di legno. Di questi tempi, lo specchio è la sua unica compagnia, poverino. Vediamo il suo riflesso nel vetro, dato che stiamo guardando giusto dalle sue spalle.
Nessun dialogo.
Tavola 3
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Lentamente, Maximus alza la testa. Tu sai che quando penso a questo personaggio, mi viene sempre in mente Nerone, l’imperatore romano. Che ne dici di raffigurarlo con labbra piuttosto piene, il mento debole ecc.?
Nessun dialogo.
Tavola 4
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Adesso, lo stronzo sta guardando proprio noi, sebbene in modo innaturale, dal basso verso l’alto (sai… non ha ancora alzato del tutto la testa, ma ci sta guardando… così è sempre piuttosto inquietante, ecco). Voglio farti notare che, anche se sembra che Max stia guardando noi, noi lo guardiamo come se fossimo dentro lo specchio… vedi, lui parla solo al suo specchio. Max o è bagnato o sta sudando profusamente… meglio l’ultima. è fuori come un balcone… lo si vede anche da questa sua prima immagine. Maximus sogghigna, malvagio, come il diavolo in persona…
Maximus: So che sei lì, fratello.