Atto di lettura
Ogni parola possiede la sua retta segreta
e il suo profumo.
Avanzo fra le righe
guidata da un mio senso
che nasce col respiro.
All’erta e tutta irta
fra l’una e l’altra linea
di un capoverso
– in verità una strofa –
vado.
Cime vertiginose
dove il cielo sospeso mi trascina
nel basso senza fine.
Capisco il tuo messaggio ma proseguo.
E in un punto di luce
come una retta muta e profumata
incontro la parola dietro le tue parole.
Mi accendo e mi abbandono.
Ti tocco e non ti sento.
Ti sento e non distinguo
il tuo perimetro verbale e verosimile.
Sento la spada del tuo verbo oscuro.
L’indefinito spazio
di questo appuntamento
a un tratto a fior di pelle si rivela:
ferita penetrata
in te per te goduta
in una trasformata
in quello spazio tuo
che il tuo discorrere mi dona.
Deambulatorio
Lo spazio della poesia è sconfinato e buio. O meglio, più precisamente, lo spazio che separa noi dall’avvenimento poetico è una lunga tenebra. Ogni parola incontrata fende la tenebra, la strappa, apre o scopre in essa squarci di luce via via.
La soglia dell’abisso incute paura ma è d’obbligo deporre le armi per entrarvi.
Alla fine un centro si raggiunge ed è la pienezza. Ma la gioia dura poco. L’ordine creato, un attimo perfetto, è subito fugace. L’onda del reale tumultuoso invade la quiete felice della nostra sponda, reca sconcerto e pena.
Solo a distanza di tempo, e non sempre, ma qualche volta, nella lettura del pezzo scritto, si recupera un senso di bellezza e il ricordo di una beatitudine. Tuttavia il ricordo non appaga, anzi risveglia, spinge. E allora, di lì a poco, ci ritroviamo con la penna in mano, la sola spada ammessa.
Scrivere diventa così una costrizione, un dramma e una gioia, un mestiere infinito, come la vita.
Corpo desiderato
Dietro un’immagine
di riflessi incrociati
vedo la tua sagoma
È in me il tuo corpo
e il mio desiderio se ne ciba
fino ad acquistare in te sostanza
fuori di me
irraggiungibile
ardente calamita
del mio sogno
Che costante aspira
a divenire corpo
e costante se ne torna
all’intangibile realtà
del suo principio
Tutto il mio corpo dunque si dissolve
ardente ormai e fuso
confuso col tuo sogno