Il cantastorie

Era un vecchio saltimbanco

ex attore di teatro

generoso, un po’ sbadato,

che viveva alla giornata

e inventava come niente

nuove storie per la gente;

ma s’accorse quella sera

d’una cosa quasi seria:

nella foga del mestiere

lui non visse la sua storia.

 

Contatto

Lei cercava stelle doppie

attaccata al telescopio,

negli spazi più remoti

tra galassie e meteoriti;

scoperse un dì un nuovo mondo,

meno immondo di quel nostro;

lì conobbe un vecchio mostro

con cui parla come sempre

d’asteroidi e di comete,

conversando amabilmente

nonostante la distanza:

vent’anni luce sono tanti,

aspettando una risposta

assai più lenta della posta;

vent’anni luce sono niente

per gli amanti delle stelle,

nient’altro che il lampo

d’una stella cadente.

Sogno urbano

Quanti posti senza luce

quanti luoghi senza pace,

banche, negozi, uffici,

edifici tutti grigi

abitati da formiche

che si guardano nemiche;

un grattacielo di cemento

che parlava con il vento,

ormai stufo di quel posto

volle andarsene nel bosco;

quando l’ebbero esaudito

toccò il cielo con un dito,

lasciando tutti stupefatti

i passanti esterrefatti:

ora in centro, ma che strano,

c’è un altissimo banano,

pieno zeppo di macachi

tutti ancora incravattati.

 

Il peso della storia

Una fine molto fine

disegnata tra le righe

tra le pagine stampate

di vittorie strampalate;

c’è un insetto lì schiacciato

in quel libro disastrato,

tra tenenti, capitani,

dittatori, generali;

in quest’era di rovine

in difficile equilibrio

c’è chi fa la copertina

e chi invece il segnalibro.

 

Sogno di un pazzo

Ho sognato d’andare

nudo per le strade a miagolare,

ed essere arrestato

perché miagolo stonato.

 

Una storia da niente

C’era una storia da niente

dimenticata dalla gente,

non era sciocca né brillante

ma soltanto inconcludente;

ora invece è ben contenta

e vi ringrazia caldamente:

è stata udita finalmente

la sua storia inconcludente.